Rieducazione posturale con il metodo Mézières

Un modo globale di affrontare i problemi di staticità fisica.

Il metodo Mézières nasce dall’osservazione della fiosioterapista Françoise Mézières, da cui la terapia trae il suo nome, di una paziente che le era stata indirizzata per il trattamento di un’importante cifosi dorsale. Provando a correggerla comprese che l’irrigidimento muscolare era tale che ogni segmento corporeo aveva perso la propria autonomia rispetto ai segmenti adiacenti e che ogni tentativo di correzione locale si propagava all’insieme del sistema provocando una lordosi od un accorciamento. Da qui trasse le sue prime conclusioni.

Il metodo che negli anni ha affinato, si fonda su basi scientifiche tanto anatomiche che biomeccaniche ed associa all’iniziale fase curativa un’autentica fase preventiva. L’obiettivo è ristabilire la Forma Sana che garantisce l’efficienza del sistema muscolo tendineo scheletrico, con il recupero progressivo dell’estensibilità della catena muscolare posteriore la cui perdita è all’origine di tutte le nostre deformazioni.

Il lavoro per ristabilirla deve riguardare l’insieme del sistema muscolo scheletrico, deve essere quindi un lavoro globale, che si raggiunge con il mantenimento di posture alle quali si aggiungono tutte le tecniche sedative e lenitive (ponçage, massaggi,contrazione/rilassamento ecc..). Mezieres ha dimostrato che tutte le posture efficaci passano obbligatoriamente dall’allineamento su uno stesso piano di tre livelli: occipite scapole e sacro.

I principi fondamentali del metodo Mézières

Il metodo Mézières si può riassumere in tre leggi, chiamate il “Trittico Mézières“:

  • Delordizzare: cioè rimettere le lordosi al loro posto e nella loro entità. La lordosi infatti è una necessità per la stazione eretta perché, per renderla confortevole ed economica, è necessario che il baricentro cada sempre all’interno della base d’appoggio e per far si che ciò avvenga è necessario allargare i piedi e spostare delle masse (testa in avanti, i dorso indietro, ventre in avanti). Questo spostamento di masse è possibile grazie alla contrazione dei muscoli che sottendono le concavità posteriori. Il perdurare di questa situazione porta da uno stato di semplice contrazione ad uno di contrattura fino alla retrazione con perdita dell’estensibilità passiva.
  • Liberare il soffio: Mézières notò che, con l’accorciamento della catena muscolare posteriore, si verifica un blocco del torace in inspirazione. Il diaframma è il motore principale della respirazione ma anche uno dei più importanti muscoli della statica. Con la sua innervazione interessa la regione cervicale (nervo frenico C3) e dipende quindi dallo stato di questa, con la sua azione a livello toracico influenza il cingolo scapolare le coste e lo sterno quindi la regione dorsale, mentre, con le sue inserzioni, intrecciate con quelle dello psoas, influenza la regione lombare alta ed i dischi fissando la lordosi. Con le posture Mézières si vuol rendere al diaframma la sua elasticità in modo da fargli “allentare” la lordosi. Si farà quindi un lavoro in espirazione a lombi fissati che farà allontanare il centro frenico (parte non contrattile) dalle inserzioni periferiche permettendo il ritorno ad un’estensibilità ideale della parte contrattile.
  • Derotare le radici degli arti: quando l’equilibrio delle tensioni agonisti/antagonisti viene infranto dall’eccesso di tono di un gruppo muscolare andrà sempre a vantaggio dei rotatori interni. A seguito di questa situazione i segmenti intermedi e distali avranno delle risposte adattative responsabili di patologie diverse.

I benefici del metodo Mézières connessi alla fisioterapia

In sintesi il metodo Mézières è una tecnica globale che, attraverso l’assunzione di posture delordizzanti praticate con un metodo di respirazione che prevede l’espirazione lenta e prolungata ed uno sforzo in rotazione esterna degli arti, porta al rilassamento/allungamento del muscolo, attraverso lacerazione del tessuto connettivo, ed ha un effetto propriocettivo di facilitazione dei gruppi muscolari indeboliti.

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